Scuole Primarie

1° incontro

 

1) Disposizione dei bambini in cerchio

 

2) Presentazione con il lancio della palla: dire il nome e una cosa che ci piace fare

 

3) Presentazione di MAIS e del progetto “DiscriminaTO?”

 

4) "Siamo uguali ma differenti": presentazione in power point commentata dagli animatori e discussa dai bambini

5) ATTIVITA’: personalizziamo assieme un pezzo di puzzle bianco. Durante la visione del power point ci saranno momenti in cui ognuno disegnerà all’interno del suo pezzo di puzzle qualcosa che lo rappresenti e lo renda unico: impronta digitale, autoritratto, la propria famiglia, ecc.

 


2° incontro

 

1) Ripasso di quanto detto nell’incontro precedente mentre si uniscono i pezzi di puzzle su di un grosso cartellone (elenco delle “differenze” tra persone e spiegazione delle 6 categorie di discriminazione)

2) ATTIVITA': “La storia nascosta dei 3 porcellini”

 

a. Gli educatori chiedono agli allievi di ricostruire tutti assieme la storia dei tre porcellini. Poi domanderanno loro cosa pensano del personaggio del lupo.

 

b. Lettura della storia.

Tutto cominciò un pomeriggio d’inverno durante il quale passeggiavo per i boschi della Toscana, raccogliendo funghi ed erbe per la cena. Erano il mio cibo preferito da quando, un anno prima, mi ero trasferito dai monti irlandesi in cerca di un clima più mite. Con i miei risparmi avevo comprato un gran pezzo di terra e finalmente vivevo come avevo sempre sognato.

Quell’estate, tre maialini costruirono le loro casette sui miei terreni. La cosa non m’infastidì, perché pensavo che così avrei avuto qualcuno da andare a trovare nel caso avessi desiderato un po’ di compagnia.

Quella sera, il cielo si oscurò minacciando tempesta. Decisi di tornare a casa mia, quando vidi che un tornado si avvicinava pericolosamente alle case dei tre maialini. Corsi disperatamente fino alla prima, che era fatta di paglia. Prima che potessi aiutarlo, la casa crollò e il maialino corse verso la casa di suo fratello. Io mi diressi subito verso questa per evitare che cadesse, ma fu inutile, perché era costruita con rami di albero, e fu inevitabilmente inghiottita dal tornado. I maialini corsero a casa del terzo fratello per rifugiarsi. A quel punto, ero io a scappare dal tornado. Bussai disperatamente alla porta, visto che questa casa era fatta di mattoni e avrebbe sicuramente resistito alla tempesta. Non mi aprirono. Pensai che non mi avessero sentito, allora provai ad entrare attraverso il camino. Mi ci tuffai dentro e caddi in una pentola enorme piena di acqua bollente che, suppongo, avevano dimenticato sul fuoco.

Quando la tempesta finì, mi svegliai nell’ospedale della prigione. Mi comunicarono che i maialini avevano sporto denuncia per aver distrutto le loro case e aver cercato di mangiarli. Nel processo tutti credettero ai maialini. Penso che il loro aspetto tenero e rosa abbia influito molto. Quando dissi che raccoglievo verdure per mangiarle, la giura rise, e sentii commenti sui miei enormi denti e sull’impossibilità che un lupo potesse essere vegetariano. Sentii dei commenti anche sul mio aspetto peloso, scuro e sui miei vestiti strani. Ma, io dico… com’è possibile che qualcuno creda che, soffiando, sia possibile far cadere due delle loro case e provare anche con la terza? Perché tutti pensarono che un lupo peloso non potesse essere proprietario di quei terreni?

L’unica cosa che desideravo era vivere tranquillo nelle mie terre, coltivare il mio orto, raccogliere lamponi e mantenere pulito il bosco. Adesso sono malato e prigioniero. Quando finirà la condanna penso che ritornerò in Irlanda con le mani vuote e senza nessuna illusione.

 

 c. Una volta letta la storia, si sosterrà un dibattito con le seguenti domande:

  • Cosa provi rispetto alla nuova storia? Che cosa pensi adesso dei tre porcellini?
  • Pensi che ci sia un collegamento tra l’aspetto del lupo e il fatto che nessuno abbia ascoltato la sua storia? Pensi che il suo stile di vita e le sue abitudini “diverse” abbiano avuto influito al momento di condannarlo?
  • Ti è mai capitato di pensare in un certo modo e poi cambiare idea dopo aver ascoltato il punto di vista di un altro? Cosa hai imparato di questa storia e della sua discussione?

3) ATTIVITA': “La cartina delle migrazioni”: a turno, ogni bambino/a traccia su di un cartellone raffigurante un planisfero muto, il percorso dei viaggi compiuti da lui o dalla sua famiglia alla ricerca di lavoro, per raggiungere la famiglia, ecc.


3° incontro

 

1) Ripasso delle puntate precedenti 

 

2) Visione del video "stereotipi di genere nella pubblicità dei giocattoli"

3) DISCUSSIONE: Quali sono le differenze tra i giochi da maschio e quelli da femmina? A te con cosa piace giocare? Quando stai male chi mandi a chiamare: la mamma o il papà? Avete mai avuto una babysitter? Era uomo o donna? Ecc.

 

4) ATTIVITA’: rispondere a turno alla domanda “in che cosa sono diversi ragazze e ragazzi? (I risultati vengono scritti tutti alla lavagna indicando di fianco ad esse il genere di chi le ha formulate. È importante dare attenzione ad ogni risposta, chiedendo spiegazioni sul senso e il perché delle frasi. Le risposte emerse si possono dividere in tre gruppi concettuali: il corpo (differenze fisiche), le emozioni (differenze rilevate nell’ambito dei sentimenti) e i ruoli sociali (differenze rilevate nella sfera pubblica-sociale). Sulla base delle riposte emerse si può intraprendere una discussione per far emergere la costruzione sociale del genere)

 

5) CONCETTI CHIAVE da sottolineare e spiegare: ruolo sociale, parità di genere, quote rosa, ecc. con esempi e dati sull’Italia

 

6) Gli stereotipi di genere nelle fiabe del passato... e del presente: che cos'hanno in comune queste eroine? Sono in grado di cavarsela da sole? Da cosa dipende la loro felicità? Quali attività svolgono? Cosa sappiamo dei principi azzurri? E' cambiato qualcosa nelle storie più recenti?

 

7) COMPITO per la classe: provare a scrivere "fiabe al contrario", in cui i ruoli tradizionali si invertano e non ci siano stereotipi

 

8) Compilazione da parte dei bambini e degli insegnanti della scheda di valutazione del percorso didattico

Scuole Secondarie di Primo Grado

1° incontro

 

1) Disposizione dei ragazzi in cerchio

 

2) Presentazione con il lancio della palla: dire il nome e una cosa che ci piace fare

 

3) Stabiliamo un codice etico delle classe da rispettare durante tutto il percorso didattico, es:

 - Può parlare solo chi ha la palla in mano

 - Non interrompere

 - Essere onesti e dire quello che pensiamo

 - Rispettare le opinioni degli altri

4) Presentazione di MAIS e del progetto “DiscriminaTO?”

 

5) Brainstorming su alcuni concetti e parole chiave: che cos’è la discriminazione? Cosa vuole dire discriminare?

 - DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO (10 dicembre 1948) e COSTITUZIONE ITALIANA (articolo 3)

 - DISCRIMINAZIONE (e discriminazioni)

 - PAURA / IGNORANZA / DIVERSITA’ / IDENTITA’

 - STEREOTIPI E PREGIUDIZI

 

6) ATTIVITA' sugli stereotipi: tutti i ragazzi ricevono un post-it sul quale devono scrivere uno stereotipo basato sull’etnica che hanno sentito dire in giro. Al termine dell’attività si leggono tutti gli stereotipi raccolti e si dispongono in base all’area geografica interessata, analizzandoli e commentandoli.

 

7) Spiegazione di alcune parole chiave:

- RAZZISMO (es. quando ad un bianco non piace un nero… e se ad un nero non piace un bianco?)

- RAZZA / ETNIA

 

8) A turno, ogni ragazzo/a traccia su di un cartellone raffigurante un planisfero muto, il percorso dei viaggi compiuti da lui o dalla sua famiglia alla ricerca di lavoro, per raggiungere la famiglia, ecc.


2° incontro

 

1) Riassunto dell’incontro precedente

 

2) Visione del video "stereotipi di genere nella pubblicità dei giocattoli"

3) DISCUSSIONE: Quali sono le differenze tra i giochi da maschio e quelli da femmina? Voi quali utilizzavate? Quali lavori/atteggiamenti degli adulti cercano di imitare? Ecc.

 

4) ATTIVITA’: riprendendo il gioco “un, due, tre… stella!” si invitano tutti i ragazzi a mimare un atteggiamento ritenuto da “ragazze” e le ragazze a mimare il comportamento “dei maschi”. Si segnano alla lavagna tutte le attività mimate. Nel secondo turno i ragazzi e le ragazze mimano loro stessi. Al termine del gioco si mettono a confronto la visione che i ragazzi hanno di loro stessi e quella che hanno le ragazze dei loro compagni di scuola maschi, e viceversa.

 

5) ATTIVITA’: rispondere a turno alla domanda “in che cosa sono diversi ragazze e ragazzi? (I risultati vengono scritti tutti alla lavagna indicando di fianco ad esse il genere di chi le ha formulate. È importante dare attenzione ad ogni risposta, chiedendo spiegazioni sul senso e il perché delle frasi. Le risposte emerse si possono dividere in tre gruppi concettuali: il corpo (differenze fisiche), le emozioni (differenze rilevate nell’ambito dei sentimenti) e i ruoli sociali (differenze rilevate nella sfera pubblica-sociale). Sulla base delle riposte emerse si può intraprendere una discussione per far emergere la costruzione sociale del genere)

6) CONCETTI CHIAVE da sottolineare e spiegare: ruolo sociale, parità di genere, quote rosa, ecc. con esempi e dati sull’Italia.

 

7) Visione del video di Bruno Bozzetto “uomini e donne, quali differenze?”


3° incontro

 

1) Riassunto delle puntate precedenti

 

2) Impariamo a conoscere la CRC – Children Rights Convention: presentazione in power point commentata dagli animatori e discussa dai ragazzi

3) Compilazione da parte dei ragazzi e degli insegnanti della scheda di valutazione del percorso didattico

4) Gioco-quiz a squadre per ripassare i contenuti dei 3 incontri